I vini GiuntaBosca

hanno la fortuna di nascere nel cuore del Mediterraneo, nell’azienda situata sulle colline di Bisignano, in un territorio lambito dal fiume Crati, fra sole e vento e clima dolce, tra panorami e terreni ideali a far crescere la vigna.
Esposizione solare, ventilazione, ambiente circostante: tutto contribuisce a comporre l’elegante puzzle del terroir tipico dei vini GiuntaBosca.


 

La varietà del terreno è la sua vera ricchezza, che permette di donare flussi vitali preziosi alle viti e all’uva.

 


La terra custodisce informazioni che si tramandano da millenni e il rispetto di questa cultura è il primo passo per assaporare un vino degno dei luoghi che lo ospitano.
Preservare questi luoghi è il passo obbligato per fare in modo che continuino nella loro opera secolare di trasmissione del sapere, rispettando ogni minima cellula di informazione per fornire la base del futuro.
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I vitigni autoctoni si suddividono tra rossi, con il Magliocco dolce e il Calabrese, bianchi, con il Pecorello, mentre tra i rossi internazionali troviamo il Sangiovese, il Cabernet Sauvignon, l’Aglianico del Vulture, lo Syrah, e tra i bianchi lo Chardonnay e il Pinot.

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I vigneti sono situati a 300 metri di altitudine, con forma di allevamento a cordone speronato e a cortina semplice o cordone libero, con una densità di ceppi di 3500/4000 ad ettaro, occupando una superficie complessiva di circa 14 ha.

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La raccolta delle uve, che inizia nella metà di agosto per le varietà più precoci e che termina nella prima decade di ottobre per quelle più tardive, viene effettuata manualmente in cassette di plastica, mentre la difesa antiparassitaria viene attuata con il sistema di lotta integrata per meglio difendere la produzione e garantire la qualità del prodotto.